Autostrade invisibili e Motel naturali per il popolo migratore

(di Riccardo Di Giuseppe – Naturalista, Responsabile Oasi WWF di Macchiagrande)

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Verrebbe da dire che la Riserva Naturale Statale “Litorale Romano”, estesa dalle dune di Capocotta a quelle di Palidoro, non sia altro che il tratto di un’immensa autostrada caratterizzata dalla presenza di tanti Autogrill e Motel sparsi qua e là.
Il perché di questa affermazione può essere facilmente spiegato: a tutti noi sarà capitato, principalmente nel periodo estivo, di programmare qualche giorno di vacanza sistemando le nostre valigie in macchina e mettendoci in strada, magari per raggiungere qualche bella località di montagna e per godere di un po’ di fresco. Durante il nostro viaggio in autostrada, se troppo lungo, siamo soliti fare delle soste in Autogrill per mangiare, riposarci e magari anche per andare al bagno.
Gli uccelli migratori durante i loro incredibili viaggi lungo “rotte non asfaltate”, e per questo a noi invisibili, fanno esattamente la stessa cosa: durante il loro tragitto ogni tanto si fermano in punti strategici, che possono essere considerati dei veri e propri “Motel naturali”.
All’interno di questi, principalmente rappresentati da boschi, coltivi, foci di fiumi, canali di bonifica e dalle stesse Oasi WWF, moltissime specie migratrici infatti trovano cibo e rifugio.
La penisola italiana nel complesso sistema di migrazione tra nord Europa ed Africa, riveste di sicuro un ruolo strategico primario, essendo distesa come un ponte naturale attraverso il Mediterraneo.
In essa, la Riserva Naturale Statale “Litorale Romano” gioca un ruolo altrettanto determinante, rappresentando un’importante area di sosta lungo le varie rotte migratorie.
Dal periodo autunnale fino agli inizi di dicembre (migrazione autunnale), si sono infatti potute osservare specie ornitiche spettacolari ed eccezionali rarità, e lo spettacolo sembra destinato a continuare nei mesi che verranno.
Il giorno 11 novembre all’interno dell’Oasi WWF di Macchiagrande è stato osservato un Falco pescatore (Pandion haliaetus): erano più di cinque anni che non si vedeva volteggiare in aria. Caratteristiche che lo rendono facilmente riconoscibile sono, oltre alla notevole apertura alare, il ventre bianco candido e la testa bianca su cui spicca una larga banda nera che attraversa l’occhio. Il falco pescatore è un rapace fortemente specializzato in quanto si nutre quasi esclusivamente di pesci, in particolar modo di quelli che vivono in acque superficiali; è stato osservato infatti mentre pescava sul Canale Delle Acque Alte che attraversa l’Oasi.
Dal 12 novembre a Maccarese nei campi che costeggiano Via delle Pagliete si aggira invece un Falco sacro (Falco cherrug), specie in pericolo d’estinzione, minacciato dalla falconeria; il rapace si fa vedere verso mezzogiorno intento a cacciare i piccioni: dopo aver avvistato la preda la insegue e la prende al volo, approfittando dell’effetto sorpresa. Molto probabilmente l’esemplare proviene dall’Ungheria o dalla Slovenia ed è diretto verso paesi più caldi dove trascorrerà l’inverno.
Nei coltivati ad erba medica, nella zona di Viale di Campo Salino, sono state invece avvistate decine di Gru (Grus grus). La Gru è una specie nidificante in Europa centrale, Scandinavia e Russia. Durante la migrazione autunnale gli esemplari possono percorrere due distinte vie: una occidentale, diretta verso Sud-Ovest e che attraversa Francia, penisola iberica e Marocco, e una orientale, diretta verso sud e che attraversa nord Africa, Turchia, Israele, Sudan ed Etiopia.
Altra specie osservata nei pressi delle Vasche di Maccarese è l’Aquila minore (Hieraaetus pennatus); pur non nidificando in Italia il Mediterraneo centrale e la penisola italiana vengono comunque interessati dalla migrazione di questo rapace, che è un migratore trans-sahariano cioè svernante a Sud del Sahara, fino al Sud-Africa.
Passando dall’entroterra alla spiaggia e infine al mare lo spettacolo non cambia: a Focene nel mese di febbraio di quest’anno sono state osservate autentiche rarità: Gazza marina, Svasso cornuto, Orco marino e Orchetto marino.
E ancora Fenicotteri, Oche selvatiche, Aironi e tanti altri: un vero e proprio spettacolo di natura. Loro saranno sempre fedeli al nostro territorio e noi, con il nostro operato, dovremmo essere certi di non deluderli.

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2 risposte

  1. Fabrizio ha detto:

    Gran Foto 😀

  2. fabio ha detto:

    Ho semplicemente aggiunto il tuo feed all’RSS Reader… continuo a seguirvi, Grazie!

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